La Mommune, la comune delle mamme sole

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Le mamme single, quando non ricevono un contributo economico dall’altro genitore, restano le uniche responsabili del sostegno finanziario, emotivo e fisico dei bambini. Negli Stati Uniti è una condizione molto più diffusa di quanto non si immagini, tanto che l’US Census Bureau nel 2022 ha rilevato più di 11 milioni di famiglie monoparentali con figli minorenni, l’80% delle quali guidate da mamme single. Da qui l’idea del co-housing che ha iniziato a guadagnare terreno anche nel nostro Paese.

Sebbene ancora visto come una novità, l’esperienza della “Mommune”, ovvero la condivisione di una casa da parte di mamme sole, ha origini che risalgono già nel 2009 quando l’associazione Amaca, che da 10 anni diffonde la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione sociale, ha organizzato un convegno sul tema, mettendo in evidenza la scelta abitativa svincolata dalla famiglia nucleare. Quell’anno, il consiglio comunale di Bologna ha condiviso e diffuso l’idea e, nel 2010, 12 mamme a Roma hanno creato una comunità di vicinato per madri e figli, dopo essersi conosciute davanti alla scuola frequentata dai loro bambini.

Un ritorno alle comuni degli Anni ‘60

In una Mommune ci si appoggia e si condividono responsabilità genitoriali. Spesso una soluzione del genere nasce tra mamme che si conoscono già da tempo e decidono di unire le forze, ma per chi non è altrettanto fortunata nelle amicizie in America esistono organizzazioni come CoAbode, fondata da una madre single appena arrivata a Los Angeles e che aiuta a connettere donne nella stessa area della città per condividere una casa attraverso un sistema di posta elettronica sicuro e anonimo.

A prima vista le famiglie improvvisate che condividono lo stesso tetto possono sembrare un residuo del movimento hippie, ma se da una parte le comuni hanno spesso la reputazione di essere traballanti o settarie, le comunità intenzionali (persone, cioè, con gli stessi ideali che decidono di vivere insieme per realizzare un sogno comune) hanno una lunga storia e vantano numerosi successi.

Femminismo, ambientalismo, pacifismo e antimilitarismo

Le comunità intenzionali femminili USA già da tempo promuovono i valori femministi e l’ambientalismo, così come i movimenti di ritorno alla terra, i temi della non violenza e l’antimilitarismo. I punti in comune includono l’importanza di distinguere le comunità dalle istituzioni patriarcali, valorizzando i contributi delle donne, incoraggiando la loro emancipazione e facendo affidamento su processi decisionali basati sul consenso e su un’organizzazione non gerarchica. Attualmente quest’approccio sta tornando necessario a causa dell’esorbitante costo della vita nelle grandi città americane (e non solo) e così, con la complicità dei social media, è possibile scoprire che sono molte le storie di successo di madri single che crescono insieme i loro figli e ne raccolgono i frutti.

Non solo una soluzione economica, ma un sodalizio per migliorare la qualità della vita
Donne che raccontano di un equilibrio ritrovato tra faccende domestiche, finanze e impegni e che soprattutto lodano il supporto emotivo di un’amica con cui potersi confidare. È un vecchio modo di vivere aggiornato sulla base delle moderne tecnologie per combattere il dissesto finanziario e la solitudine facendo leva sul tradizionale pragmatismo che distingue le mamme. Questi accordi in genere non durano più di qualche anno, ma i benefici sembrano durare per tutta la vita.