Inghilterra e Iran, leader moderati per le riforme In Italia ai cittadini servono sanità e trasporti migliori
Da Occidente a Oriente vincono i leader politici moderati e pragmatici. In Inghilterra il laburista Keir Starmer che annuncia uno stop alla politica spettacolo, punterà sulla crescita economica, ad una migliorare sanità ed energia green e la riduzione del crimine. Sono i temi che guideranno il nuovo corso di Londra affidati ad una squadra di Governo con molte donne, con personalità di partito ma anche esterne. Ad Oriente, in Iran al ballottaggio si è imposto, invece, il riformista Masoud Pezeshkian, medico ed ex ministro della Sanità che ha vinto contro il rivale ultraconservatore Saeed Jalili.
I cittadini chiedono riforme
Sono due risultati che arrivano da mondi sociali, culturali e religiosi totalmente diversi con un denominatore comune: i cittadini chiedono riforme, desiderano il cambiamento, sollecitano iniziative moderate di dialogo e confronto. Ì cittadini si oppongono alle grandi barriere che si sono create, tra i troppo ricchi e i troppi poveri. Tra chi può ottenere molto e chi pochissimo. Emerge inoltre pressante la richiesta di un impegno maggiore al dialogo tra popoli per porre fine ai conflitti. La guerra, infatti, rimane un problema che dovrà essere risolto. La politica delle riforme, sotto la spinta popolare, torna in primo piano con due nuovi protagonisti e nuovi programmi con cui l’Europa in un momento non facile dovrà confrontarsi.
L’Italia che dialoga
In Italia la nostra diplomazia istituzionale vuole essere partecipe di questo dialogo. Sappiamo infatti che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con Keir Starmer per congratularsi del suo nuovo incarico di Primo Ministro del Regno Unito. Giorgia Meloni ha evidenziato l’importanza del partenariato strategico tra Italia e Regno Unito. I due leader si sono dati appuntamento al vertice NATO che si terrà la prossima settimana a Washington. Così come il ministro degli esteri Antonio Tajani, che nel congratularsi con Starmer ha sottolineato. “I cittadini vogliono serietà, stabilità non vogliono scandali, non vogliono liti interne nei partiti. Ma questo ovunque”.
“Vince”, osserva Tajani, “chi è più rassicurante, vince chi è più tranquillo, vince chi è determinato ma non spaventa il proprio elettorato”.
Sanità e trasporti le emergenze
Se ragioniamo sull’Italia allora bisogna fare in fretta nel mettere in campo e far funzionare riforme che non possono più attendere. In particolare per il sistema sanitario nazionale e per i trasporti. Ieri si è avuta notizia che nei reparti di medicina interna degli ospedali, tra giugno e settembre, oltre il 91% dei medici usufruiscono dei 15 giorni di vacanze previsti nel periodo estivo. Un dato che ha destato un allarme da Nord a Sud, e destinato a creare pesanti disagi. È stato calcolato che con i semplici turni di ferie oltre la metà reparti dove vengono ricoverati soprattutto anziani e malati cronici, andrà in crisi. A conti fatti mancherà un medico su cinque fino a un medico su due. Le cifre sono state rese note dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), che chiede un’indagine parlamentare conoscitiva sui reparti di Medicina Interna. “Accogliamo”, calcola il Fadoi, “nei nostri reparti un milione di ricoverati l’anno. Le Medicine interne vanno potenziate”. La Federazione inoltre rimarca l’urgenza di una svolta. “Sono enormi i sacrifici sostenuti dai medici per coprire la carenza di personale già di per sé cronica”. Non c’è più tempo per i rinvii. Altro fronte caldo è quello dei trasporti, in questo caso non parliamo della rete autostradale in perenne affatto ma dello sciopero delle sigle sindacali autonome Cub Trasporti, Sgb e Usb Lavoro Privato che da ieri hanno proclamato uno sciopero nazionale del personale del gruppo FS, di Italo e di Trenord che proseguirà anche oggi. A creare ulteriori disagi anche il fatto che non ci saranno fasce di garanzia per quanto riguarda il servizio regionale. I ferrovieri chiedono maggiore sicurezza, assunzioni e una nuova politica dei trasporti. A rimarcare i disagi patiti sono le Associazioni dei consumatori che chiedono spiegazioni al Garante perché i cittadini sono avvisati di uno sciopero all’ultimo momento.
Governo pronto alle riforme
Sono problemi che si trascinano da anni, sui quali si è cercato di intervenire con riforme rimaste a metà, oppure rinviate. Il nodo rimane la complessità dei sistemi pubblici italiani, gravati da molti fattori. Ma tutto questo ai cittadini che hanno bisogno di cure o rimasti a piedi, interessa ben poco. Oggi il Governo può imprimere quella svolta attesa e annunciata, le iniziative finora studiate devono concretizzarsi. Servono decisioni rapide e fondi adeguati. Pensare di rinviare non è possibile e la “valanga” dei voti al laburista inglese lo dimostra.