Papa Francesco: “L’informazione libera è fondamentale per sviluppare un senso critico”
Libertà di stampa sì oppure liberta di stampa no? A fare il punto della situazione è stato ieri lo studio comunicato da Reporter senza frontiere che, in sostanza, ha parlato di un’informazione meno indipendente che, di conseguenza, porta a un funzionamento meno corretto delle società democratiche. Sul tema dell’indipendenza giornalistica ha detto la sua anche Papa Francesco: “La libertà di stampa è fondamentale per sviluppare un assennato senso critico e per imparare a distinguere la verità dalla menzogna e a lavorare in maniera non ideologica per la giustizia, la pace e il rispetto del creato”.
Preoccupante tendenza
I dati, rilanciati in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa che si celebra ogni 3 maggio dall’organizzazione non governativa e no-profit che promuove l’informazione libera, hanno posto l’attenzione “su una preoccupante tendenza globale” che non fa sconti neanche all’Italia: difatti secondo l’indice mondiale l’Italia è scivolata di cinque posizioni rispetto all’anno precedente, trovandosi attualmente al 46° posto (dietro a Montenegro, Argentina e Macedonia del Nord) posto su 180 Paesi valutati.
Il calo è stato attribuito principalmente alla situazione politica interna, con il tentativo di un membro della coalizione parlamentare di acquisire la seconda più grande agenzia di stampa nazionale, Agi, suscitando timori riguardo all’indipendenza dei media. “La delegazione del Partito democratico all’Eurocamera ha già sollevato la questione nelle istituzioni europee, sottolineando l’importanza del rispetto dell’indipendenza editoriale e della legge europea sulla libertà dei media” il commento di Marco Pacciotti, membro della direzione nazionale dei democratici.
L’analisi di Reporter senza frontiere ha rivelato che nel 2024 la libertà di stampa a livello globale è minacciata soprattutto dalle autorità politiche, il cui indice è diminuito di 7,6 punti rispetto all’anno precedente. Questo calo è stato accompagnato da una “chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti”, secondo il rapporto di Rsf, che fa riferimento anche alla Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Medio Oriente
La situazione è particolarmente grave in Medio Oriente, dove il numero di violazioni contro giornalisti e media ha raggiunto livelli record nell’ultimo anno, con oltre 100 reporter palestinesi uccisi dalle forze di difesa israeliane, di cui almeno 22 durante il servizio. I Paesi dell’Unione europea si distinguono per una buona libertà di stampa, con Norvegia, Danimarca e Svezia ai primi posti della classifica. Ma vi è una significativa disparità all’interno dell’Ue, con Ungheria, Malta e Grecia tra i Paesi con una maggiore pressione sui media. Negli Stati Uniti, una delle maggiori potenze mondiali, si è registrato un notevole calo, con una discesa di 10 posizioni rispetto all’anno precedente, attestandosi al 55° posto.
Ultime posizioni
Le ultime posizioni della classifica Rsf sono occupate da Paesi come Afghanistan, Siria ed Eritrea, con quest’ultimo che risulta essere il Paese in cui la libertà di stampa è più minacciata. Complessivamente, la situazione nella regione del Maghreb-Medio Oriente risulta essere la peggiore, seguita dalla regione Asia-Pacifico e dall’Africa. Anche in Russia, la situazione è critica, con la maggior parte dei media indipendenti banditi, dichiarati “organizzazioni indesiderate” o sottoposti alla censura militare, collocandosi al 162° posto nella classifica Rsf.
Le prime posizioni
Ma quali sono i Paesi che godono di maggior libertà di stampa? Secondo Reporter senza frontiere è il Nord Europa a godere di grande autonomia. Sul podio Norvegia, Danimarca e Svezia. A seguire, Olanda e Finlandia.