L’Italia non è solo quella dei Governi instabili, dei partiti litigiosi e fanalino di coda rispetto a tutti gli obiettivi che l’Unione si pone. Il nostro Paese vanta anche tradizioni antiche e primati in tanti campi produttivi, dall’areospazio al manifatturiero. E molti sono i segnali che indicano che le aziende italiane sono pronte, nonostante gli elevati costi e le diverse crisi, a cogliere la sfida della transizione ecologica.
Sono, infatti, già 441mila le imprese nostrane che negli ultimi cinque anni hanno cominciato a investire in prodotti e tecnologie green. Sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro. Siamo sul primo gradino del podio mondiale per numero di siti nella lista dei patrimoni dell’umanità, tanto che dei 1.154 siti riconosciuti dall’Unesco in 167 Paesi del mondo, ben 58 sono in Italia. Seguono Cina (56), Germania (51), Francia e Spagna (entrambe 49). Infine, siamo una superpotenza nell’economia circolare.
Il segreto è nell’incrocio tra tradizione e innovazione
A raccontarci di questa Italia vincente è il dossier “L’Italia in 10 Selfie 2022”, realizzato dalla Fondazione Symbola, in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero e con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Transizione Ecologica. “L’Italia può dare un contributo importante per affrontare le crisi legate al clima, alla pandemia, all’invasione russa dell’Ucraina, in tanti settori in cui è già protagonista. Il nostro Paese – dice Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia, che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività”.
I primati italiani
Ma vediamo quali sono i nostri punti di forza. L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (79,4%), un valore superiore alla media europea (48,6%) e a quello di Germania (69,1%), Francia (66,2%) e Spagna (48,7%). Un risultato che determina una riduzione annuale delle emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. Siamo, inoltre, leader nella valorizzazione delle materie prime con un punteggio di 268 punti su 300, un dato superiore alla media UE (147 punti) e a quello di Germania (157), Francia (152), Spagna (142).
Il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili è italiano, l’Enel, la prima società elettrica privata per capacità gestita. L’Italia è leader nel design e terza al mondo per livello di specializzazione nell’aerospaziale. Ma, anche all’interno di questo settore, torniamo a essere primi negli studi sull’osservazione della terra.
Il settore più avanti per quanto riguarda la sostenibilità è l’agricoltura, con emissioni (30 milioni di tonnellate di CO2) nettamente inferiori a Francia (76 milioni di tonnellate) e Germania (66 milioni di tonnellate). Con 842 denominazioni controllate, poi, l’Italia è prima in Europa per prodotti agroalimentari e vitivinicoli registrati e protetti: 581 DOP, 257 IGP, 4 STG.
Nostro il quarto posto per valore delle esportazioni di macchine utensili per la lavorazione dei metalli. Con 2.945 milioni di euro, l’export italiano rappresenta l’8,2% del totale delle esportazioni mondiali (+12,2% rispetto al 2020).
Siamo il primo Paese al mondo per valore delle esportazioni di piastrelle in ceramica (5,24 mld di euro), seguito da Cina (3,47 mld di euro), Spagna (2,90 mld di euro), India (1,30 mld di euro) e Turchia (731 mln di euro), detenendo il 31% del valore delle esportazioni totali.
Siamo leader mondiali nel legno-arredo grazie alla sostenibilità e secondi al mondo per valore dell’export degli occhiali (3,93 mld di euro), dietro solo alla Cina (4,41 mld di euro). La produzione di questo settore, destinata per oltre il 90% alle esportazioni, sembrerebbe non arrestare la sua crescita nonostante le difficoltà degli altri mercati, segnando un +4,5% nel 2021 sul 2019. Per il settore specifico degli occhiali da sole e montature nella fascia alta di prodotto battiamo anche il mercato Orientale, conquistando il primo posto al mondo per esportazioni e produzione, con una quota di mercato che supera il 70%.