Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il Giorno internazionale della Memoria in cui si ricordano le vittime dell’Olocausto, come deciso dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 2005. Una pagina tragica nella storia dell’umanità la cui commemorazione serve da lezione per le generazioni a venire affinché non si ripeta e per questo da celebrare con grande risonanza. Lo ha ribadito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, durante la presentazione degli appuntamenti patrocinati dalla presidenza del Consiglio dei ministri. La Memoria non va celebrata “sottovoce, quasi fosse qualcosa di pericoloso o da ridimensionare per evitare problemi”, ha detto Mantovano, tanto più in un momento storico in cui le critiche a Netanyahu ricadono sempre più spesso sulle comunità ebraiche in un rigurgito di antisemistismo globale.
Governo rifiuta sovrapposizioni strumentali tra decisioni di Tel Aviv e comunità ebraiche
La complicità nelle scelte del Governo di Tel Aviv vengono attribuite a chiunque appartenga al sionismo come “una sorta di causa-effetto per cui, poiché il Governo israeliano colpisce la popolazione civile di Gaza, sarebbe giustificabile colpire qualunque esponente dell’ebraismo, i luoghi che frequenta e i simboli che lo rappresentano”, ha commentato il sottosegretario. Il riferimento è chiaramente agli incidenti avvenuti alla fiera di Vicenza dove hanno tentato di impedire la partecipazione agli orafi ebrei. Il Governo italiano rifiuta questa sovrapposizione, sicuro che “sia strumentalmente utilizzata per fare emergere con virulenza un antisemitismo che già c’era e non era neanche tanto latente”.
Totalitarismi “male assoluto”
Qualsiasi totalitarismo “merita condanna, repulsione e una presa di distanza vigorosa”, ha poi aggiunto Mantovano per il quale sarebbe utile ricordare non solo quelli del passato, ma anche quelli presenti, “perché sarebbe interessante spendere qualche parola sulle persecuzioni per causa della religione in Corea del Nord – ha proseguito -, dove non esiste un solo sacerdote, pastore e rappresentante pubblico di qualunque confessione, o quello che sta accadendo più di recente in Nicaragua”.
Mantovano: garantiamo sicurezza ma rispettiamo sensibilità Ucei
Alla presentazione a Palazzo Chigi delle iniziative previste per il 27 gennaio, accanto al sottosegretario anche il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e il coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, Pasquale Angelosanto, che hanno annunciato di dover rinunciare quest’anno alla storica “maratona del Giorno della Memoria” per ragioni di sicurezza. “È importante prendere atto che purtroppo un evento promosso da molti anni in diverse città quest’anno non si può fare – ha dichiarato la presidente dell’Ucei -. Quest’anno ci sembra impossibile pensare di poter correre per le strade d’Italia. E se c’è una situazione dove sono liberi coloro che alzano il braccio per il saluto romano e fanno loro sì le manifestazioni, così come lo squadrismo dei centri sociali che sono quasi tutelati da una libertà costituzionale, evidentemente è aberrante che non lo possa fare tutta la cittadinanza per correre liberamente. E questo è l’impegno di coerenza sul quale chiediamo attenzione”.