Incontro al Quirinale con il leader dell’Anp: “L’Italia riconosca la Palestina”
Il Presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, conosciuto come Abu Mazen, ha concluso ieri una serie di incontri in Italia che lo hanno portato al Quirinale per un colloquio in mattinata con il Presidente della Repubblica e nel pomeriggio a Palazzo Chigi per un confronto con il Presidente del Consiglio.Due bilaterali, questi, che si sono svolti in un momento cruciale per il Medioriente viste le tensioni degli ultimi anni.
Nel corso dell’incontro al Quirinale, Sergio Mattarella ha sottolineato l’urgenza di mettere fine al conflitto tra israeliani e palestinesi attraverso una soluzione basata su due Stati: “Dopo l’orrore del 7 ottobre si è aperta una spirale inaccettabile di violenza su Gaza che ha colpito i civili, donne e bambini. Ci impegniamo per un reale e definitivo cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Ci auguriamo che la soluzione due Stati-due popoli sia immediata. Senza questa prospettiva ci saranno sempre esplosioni di violenze”, le parole del Capo dello Stato.
Abu Mazen, dal canto suo, ha definito quanto accaduto il 7 ottobre “disumano e inaccettabile” e ha ribadito la richiesta di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. Abbas ha descritto a Mattarella la devastante crisi umanitaria in corso a Gaza, dove la brutale aggressione israeliana ha causato decine di migliaia di vittime e dispersi, oltre alla distruzione diffusa di infrastrutture, abitazioni e proprietà. “La situazione è insostenibile e richiede un cessate il fuoco immediato”, ha detto, ricordando dell’urgenza di fornire aiuti umanitari per scongiurare una catastrofe ancora più grave. Ha inoltre chiesto che l’Autorità Nazionale Palestinese possa riprendere pienamente le proprie responsabilità nella Striscia di Gaza.
Il leader palestinese ha quindi posto l’accento sull’aumento della violenza in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Ha denunciato le incursioni delle forze israeliane nei campi profughi, nei villaggi e nelle città palestinesi, oltre ai crimini commessi dai coloni contro la popolazione indifesa. Particolare attenzione è stata data alla profanazione dei luoghi sacri nella Gerusalemme occupata e all’espansione degli insediamenti coloniali, che violano le risoluzioni internazionali.
Una relazione di lungo corso
L’incontro al Quirinale ha permesso di riaffermare i legami storici tra Italia e Palestina. Mattarella ha ricordato con emozione la visita a Betlemme nel 2016, mentre Abu Mazen ha espresso gratitudine per il sostegno costante dell’Italia al popolo palestinese: “Sentiamo amicizia e calore, e apprezziamo il sostegno reale dell’Italia”, ha dichiarato il leader palestinese. Ha inoltre elogiato gli sforzi italiani, tra cui l’accoglienza di bambini feriti e la formazione delle forze di polizia palestinesi. Durante il colloquio, Mattarella ha espresso preoccupazione per l’intensificarsi delle violenze in Cisgiordania e Gerusalemme Est: “Gli insediamenti israeliani contraddicono le risoluzioni dell’Onu e sono accompagnati da violenze contro i palestinesi”, ha affermato il Presidente. Ha inoltre sottolineato che una volta raggiunto un cessate il fuoco a Gaza, l’Autorità Palestinese dovrà avere un ruolo centrale nel garantire stabilità e ricostruzione.
L’Italia, ha ribadito Mattarella, continuerà a sostenere una soluzione diplomatica al conflitto e a promuovere il dialogo tra le parti: “Solo con la coesistenza pacifica tra israeliani e palestinesi si potrà garantire un futuro di stabilità nella regione”, ha detto. Da parte sua, Abu Mazen ha promesso che una volta raggiunta una soluzione basata su due Stati, si impegnerà a ottenere il riconoscimento di Israele da parte dei Paesi arabi e musulmani.