Mentre l’Associazione Nazionale dei Magistrati riunisce nell’Aula Magna della Corte di Cassazione la sua assemblea,il ministro della giustizia Nordio getta acqua sul fuoco0 delle polemiche roventi che hanno segnato i rapporti tra magistrati e Governo nelle scorse settimane, in particolare dopo la fuga del russo Artem Uss evaso dagli arresti domiciliari il 23 marzo nonostante fosse dotato di braccialetto elettronico.
Il Ministro aveva promosso un’azione disciplinare nei confronti dei giudici della Corte d’Appello di Milano che avevano disposto gli arresti domiciliari e non la detenzione in carcere in attesa dell’estradizione richiesta dagli Stati Uniti.
“L’Assemblea non si tiene per imbastire un processo al processo disciplinare che e’ stato promosso; e non puo’ essere neanche il luogo in cui si anticipa il processo disciplinare che ha il suo giudice naturale nella sezione disciplinare del Csm” – ha detto il presidente dell’Anm Santalucia – “non e’ dunque il merito di quella vicenda che possiamo affrontare, per dire se quel collegio della Corte di appello di Milano abbia fatto bene o male. Lo dira’ il Csm, e nutriamo fiducia nel suo giudizio”
Siamo in allarme – ha continuato Santalucia – perche’ dalla lettura per quanto attenta della iniziativa ministeriale non abbiamo rinvenuto, nella prospettazione dei fatti gli indici che possano ricondurla, quanto meno in astratto, sul terreno della rimproverabilita’ dei comportamenti dei magistrati”. “Quell’azione si situa invece, per il modo stesso in cui si prospetta e non già perchè se ne debbano approfondire i contenuti, nel giardino proibito della valutazione delle prove e della interpretazione delle norme” – ha proseguito il magistrato – “giardino a cui l’accesso èinibito al Ministro perche’ errori di interpretazione ed errori di valutazione dei fatti e delle prove, ammesso in ipotesi che ci siano, sono si’ censurabili, ma dentro il processo e nei suoi gradi di giudizio. Non in sede disciplinare, salvo che attingano la soglia della macroscopicita’ conseguente a grave negligenza, sciatteria, trascuratezza grossolana o si avventurino lungo interpretazioni strampalate, talmente strampalate da essere abnormi”.
Nella lettera inviata all’Anm Nordio scrive:
“Ribadisco la garanzia che durante il mio servizio in via Arenula non potrà trovare un varco alcuna tentazione di sottoporre il pubblico ministero all’esecutivo: i magistrati – tutti i magistrati – rispondono solo alla legge, nell’ambito degli equilibri costituzionali che regolano la separazione dei poteri. Altro caposaldo di uno Stato di diritto, che in quanto tale vive di continui bilanciamenti”.
“Non c’è stato e non ci potrà mai essere alcun atto ministeriale che possa mettere in discussione indipendenza e l’autonomia della magistratura, patrimonio irrinunciabile della nostra democrazia”. Nordio ribadisce la sua convinzione che i magistrati – tutti i magistrati – rispondono solo alla legge, nell’ambito degli equilibri costituzionali che regolano la separazione del poteri.
Ma precisa. “Altro caposaldo di uno Stato di diritto, che in quanto tale vive di continui bilanciamenti. Ed e’ all’interno di questo meccanismo di check and balances, a tutela del cittadino, che va ricondotta anche la prerogativa del Ministro del potere-dovere di intervenire, in una situazione in cui sia ravvisabile una condotta che potrebbe essere disciplinarmente rilevante”.
Nordio sottolinea che “saranno dunque Il Procuratore generale della Cassazione – ed eventualmente – il Csm a verificare il rispetto delle regole di deontologia giudiziaria .Ma le ultime vicende non possono rappresentare in alcun modo “un precedente non rassicurante”, come voi temete. “La prerogativa del Ministro del potere-dovere di intervenire, in una situazione in cui sia ravvisabile una condotta che potrebbe essere disciplinarmente rilevante. Il punto non è mai stato l’interpretazione delle norme o la valutazione del fatto o delle prove, che non possono dar luogo a responsabilità disciplinare. Lo sappiamo tutti benissimo. Il punto non è mai il merito di un provvedimento”.