“L’indipendenza della magistratura è un pilastro della nostra democrazia” e “i compiti che la Costituzione e la legge affidano al Csm sono volti ad assicurarla”, ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’insediamento del nuovo Csm al Quirinale. “Attraverso l’esercizio trasparente ed efficiente del governo autonomo – ha proseguito il capo dello Stato – il Consiglio Superiore deve garantire, nel modo migliore, l’autonomia e l’indipendenza della giurisdizione e deve assicurare agli uffici giudiziari il miglior livello di professionalità dei magistrati, che svolgono con impegno e dedizione la loro attività anche in condizioni ambientali complesse e talvolta insidiose”.
Ed è l’avvocato Fabio Pinelli, nato a Lucca nel 1966, specialista di diritto penale dell’economia, candidato dalla Lega, ad essere stato letto vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Ruolo estremamente impegnativo e strategico considerato che la carica di presidente del Csm è ricoperta dallo stesso presidente della Repubblica. Tra i primi a congratularsi con lui il ministro della Giustizia Carlo Nordio: “”Desidero rivolgere al nuovo vicepresidente del Csm, l’avvocato Fabio Pinelli, i miei migliori auguri di buon lavoro: nel solco dei principi costituzionali, sono sicuro che saprà assolvere con equilibrio, rigore e leale collaborazione al delicato compito assegnato in seno all’organo di autogoverno della magistratura”.
Una candidatura, quella dell’avvocato Pinelli, sostenuta dai moderati di Magistratura Indipendente, alla ricerca di una figura di mediatore, in grado di dialogare con un Governo e un ministro che ha già messo campo temi delicati quali le intercettazioni e la riforma del processo penale, forieri di sicure tensioni fra toghe e politica. Sullo sfondo anche la possibile riforma dell’ordinamento giudiziario, che ha un impatto diretto sul funzionamento del Csm e per la quale è pendente una delega che il ministro della Giustizia Carlo Nordio dovrà decidere se esercitare. Una vittoria di Salvini avvantaggiato anche dal ritiro della candidatura di Giuseppe Valentino indicato dal partito di Giorgia Meloni, perché risultato indagato a Reggio Calabria in un procedimento penale contro la ‘ndrangheta. Pinelli è stato eletto al terzo scrutinio, dopo due scrutini praticamente testa a testa con Romboli, candidato dal Pd fra i 10 laici di nomina parlamentare.
Congratulazioni rituali al neo eletto anche dal Consiglio nazionale forense. “Gli auguri di sereno e proficuo lavoro”, ha infatti scritto Maria Msi, presidente del Cnf, che ha assicurato “la consueta disponibilità” dell’avvocatura istituzionale “nel comune interesse per il bene del Paese e per il miglioramento del servizio giustizia”. Intanto, il nuovo plenum si è già riunito ieri per approvare due delibere sul collocamento fuori ruolo dei 20 consiglieri togati e il calendario delle sedute per i mesi di febbraio e marzo, mentre oggi pomeriggio si terrà una nuova riunione per votare i componenti della Sezione disciplinare. “Cerchiamo di essere credibili e trasparenti, mai obliqui, nell’interesse supremo del Paese. Orienterò ogni mio comportamento nell’interesse collettivo e avrò come riferimento la guida ed il faro del Presidente della Repubblica”, sono state le prime parole del neo vicepresidente del CSM.