Turisti italiani e stranieri in fuga per i rincari dei prezzi. Premiati quelli che hanno prenotato a inizio anno. Ma sono ancora troppi i bambini che resteranno a casa.
Agosto dovrebbe coincidere per molti con la possibilità di trascorrere alcuni giorni lontano da casa, dal lavoro, dalla scuola. Ma la questione non è scontata per tutti, tanto che nel 2022 il 35,9% dei nuclei familiari ha dichiarato di non potersi permettere nemmeno una settimana di ferie lontano da casa, tanto più in presenza di uno o due figli minori. Nel caso di 3 figli la quota di chi resta a casa sale fino al 45,7%. A rilevarlo è l’Unicef: “I risultati pubblicati possono sembrare dati obiettivi – si legge nel Rapporto “Misurare la povertà tra i bambini e gli adolescenti (2012)” -, ma dietro ogni statistica sulla deprivazione c’è un genitore che deve rispondere se sia in grado o no di permettere a suo figlio di ‘partecipare a gite ed eventi scolastici’ o di ‘invitare a casa degli amici per giocare e mangiare insieme’, oppure di avere ‘un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti’”.
Anche l’estate 2024 non si preannuncia poi così fortunata. Sarà un Ferragosto da dimenticare per albergatori e gestori di stabilimenti balneari secondo l’analisi di Lybra Tech, azienda del Gruppo Zucchetti, che grazie all’analisi dei big data fornisce una fotografia predittiva dell’andamento dei flussi turistici. Da Nord a Sud si registra un brusco calo della domanda nel periodo più caldo dell’anno a causa soprattutto dell’aumento dei prezzi, al quale non è però seguito un arricchimento dei servizi offerti al pubblico. Molti non hanno ritenuto conveniente investire più soldi rispetto all’anno prima, neanche per il 15 di agosto. Un fenomeno che va a penalizzare anche il turismo di prossimità. Per esempio nel Lazio le coste d’estate ospitano per il 90% famiglie piccole borghesi provenienti dalle province vicine. Se gli albergatori alzano troppo i prezzi nella speranza di intercettare qualche straniero alto spendente, a rimetterci sono proprio i corregionali che hanno preferito spendere sul territorio e non all’estero.
Chi riuscirà a partire a Ferragosto, sia italiani che stranieri, per la maggior parte hanno programmato la settimana centrale di agosto con molto anticipo, attivandosi addirittura tra gennaio e febbraio. Oggi le tariffe fuori controllo stanno scoraggiando i ritardatari, che hanno rinunciato a spostarsi in strutture ricettive per quel periodo. L’early booking quindi rivela il perdurare del clima di incertezza generato dall’inflazione, a tal punto che sia il numero di camere riservate dal 12 al 18 agosto sia la durata della permanenza risultano in diminuzione.
Le rilevazioni di Lybra Tech si basano su informazioni raccolte in oltre 20 mila hotel partner, un hub così unico da essere il primo per volumi in Europa nel settore dell’accoglienza.