Spegnerà i fuochi o alimenterà le polemiche?
Che Giorgia Meloni non avesse alcuna intenzione di “mollare” Delmastro e Donzelli era chiaro fin dall’inizio di questa polemica aspra e lacerante che non sarebbe mai dovuta scoppiare. Se avesse ceduto alle richieste delle opposizioni, facendo dimettere entrambi o uno dei due, Meloni avrebbe aperto un fronte interno al governo e al suo partito pieno di insidie. Ma, rispetto al generico invito all’unità lanciato da Berlino, nella lettera inviata da Giorgia Meloni al Corriere della sera ci sono due novità.
La prima. Meloni tira le orecchie e richiama all’ordine gli esponenti di Fratelli d’Italia chiedendo loro di “riportare i toni al livello di un confronto franco ma rispettoso”. L’appello è rivolto ovviamente a tutti anche alle opposizioni.
La seconda è che Meloni accusa il Pd di non rendersi delle “implicazioni” che avrebbe la revoca del 41bis a Cospito, chiesta dal Pd “in termini di lotta alla criminalità organizzata”. Meloni si dice colpita dal fatto che la richiesta del Pd è venuta dopo “aver preso atto dei rapporti tra Cospito e i boss mafiosi in regime di carcere duro”. La replica del Pd è pacata nei toni anche se ferma nel merito. Letta ribalta l’invito ad avere comportamenti responsabili: va rivolto a Fratelli d’Italia che “ha infranto con accuse diffamanti e calunniose questa unità politica” proprio mentre si istituisce la Commissione antimafia.
Difficile immaginare che mei prossimi giorni il clima si possa stemperare tra maggioranza e opposizione. Ma anche all’interno della coalizione di governo qualche frizione è rimasta. In questa vicenda Forza Italia ha mantenuto un atteggiamento molto misurato e anche la Lega non si è sbracciata più di tanto in difesa di donzelli Delmastro. In ogni caso come abbiamo scritto è stato un errore far scoppiare una polemica sul tema delicato della lotta alla mafia e al terrorismo: tutto il Parlamento è compatto nel difendere la linea che è costata la vita a magistrati e forze dell’ordine.
Ma si dà forzatamente l’impressione che non sia così e questo può alimentare nella grande criminalità l’illusione che lo Stato possa allentare la morsa nei suoi confronti.
Cospito con ogni probabilità resterà al 41bis. Non diventerà un martire ma gli è stato concesso uno spazio spropositato e immeritato: se la sua battaglia contro il 41bis avesse successe la mafia brinderebbe e le vittime della criminalità e del terrorismo si rivolterebbero nella tomba.