AI cercasi. Il parlamento italiano guarda al futuro

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Il complesso di tecnologie che caratterizzeranno i prossimi anni punteranno a migliorare l’efficienza e la produttività del lavoro in molti singoli ambiti specifici. Non fanno eccezione i lavori parlamentari e i servizi al cittadino, che potranno essere ottimizzati dall’Intelligenza Artificiale (IA) come è stato spiegato nel Report del Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione di Montecitorio presentato a febbraio alla Camera in una Sala della Regina eccezionalmente gremita.

Un’opportunità da cogliere con consapevolezza

La nuova tecnologia rappresenta di fatto una grande opportunità se applicata alla gestione della democrazia, ma solo se governata per evitare i pericoli legati alla sicurezza dei dati o all’affidabilità delle informazioni. “Una sfida senza precedenti – ha detto Anna Ascani, vicepresidente della Camera e presidente del Comitato di vigilanza -, che abbiamo voluto affrontare con impegno e serietà. Né apocalittici né integrati, per dirla con parole che rendono bene il dibattito su un tema ancora troppo spesso ridotto a prese di posizione pregiudiziali. Né apocalittici né integrati, ma consapevoli e seriamente impegnati nel comprendere come minimizzare i rischi per massimizzare le opportunità a beneficio dei cittadini”.

Call per giovani sviluppatori: innovare per il futuro

Per sviluppare tecnologia IA applicata al lavoro del Parlamento sono stati chiamati a raccolta giovani sviluppatori in una grande call pubblica che si chiude a fine mese di maggio 2024, orientata ad analizzare idee e progetti per il futuro. Lo aveva annunciato il presidente della Camera Lorenzo Fontana, che però aveva anche ricordato come si tratti di un progresso non esente da criticità. “Abbiamo tutti la sensazione di trovarci di fronte a un punto di svolta epocale nella storia dell’umanità – ha commentato Fontana -. Le nuove forme di Intelligenza Artificiale non rappresentano solo un traguardo tecnologico, esse sono anche un ponte verso un futuro in cui si ridefiniscono i rapporti tra l’uomo e gli strumenti a sua disposizione”. L’IA cerca di imitare l’uomo nel ragionamento, nell’apprendimento, nella pianificazione e nella creatività, “ma non deve – ha aggiunto Fontana – essere un nostro sostituto. Va, infatti, mantenuta la sua natura di strumento destinato a servire l’umanità e non viceversa. E per realizzare questa finalità, deve essere aperta, comprensibile, trasparente, partecipata”.

In ogni caso i processi di innovazione non possono e non devono essere fermati. Riprendendo il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Ascani ha aggiunto: “Condividendo questa visione, abbiamo ritenuto che il Parlamento non potesse sottrarsi a uno sforzo di protagonismo su questo tema”. Il rapporto elaborato si inserisce così nello “sforzo di una regolamentazione tecnologicamente neutrale, che possa regolare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale preservando i diritti dei cittadini e la stabilità delle democrazie”

Sfide e opportunità per un futuro migliore

Uno scenario sicuramente complesso che come risvolto della medaglia, accanto alle tante opportunità, di valorizzazione del nostro patrimonio legislativo e di informazioni, richiederà ingenti risorse economiche, di calcolo, di materiali e di una cospicua quantità di energia per alimentarli. Tutti temi che sono, infatti, anche al centro dell’agenda della Presidenza italiana del prossimo G7 di giugno, per la “la necessità di stabilire a livello sovranazionale un quadro normativo che disciplini il settore nel rispetto dei valori umani fondamentali”, ha ricordato Fontana, e che metta sempre al centro l’uomo.