Taxi, proteste improvvise nelle città italiane: disagi per turisti e cittadini. La Commissione di Garanzia indaga

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A yellow and black sign of Taxi placed on top of a car at night

Nelle ultime giornate si sono moltiplicate le segnalazioni di astensioni improvvise dal servizio da parte di numerosi operatori del settore taxi in diverse città italiane, causando forti disagi alla cittadinanza e ai turisti in arrivo nel Paese. Episodi che, secondo quanto riferito da utenti, associazioni di consumatori e amministrazioni locali, si starebbero verificando senza preavviso, impedendo ai viaggiatori di trovare un mezzo di trasporto, soprattutto in prossimità di aeroporti, stazioni ferroviarie e principali luoghi turistici. Le proteste, al momento non sempre formalmente proclamate né ufficializzate dalle sigle sindacali di categoria, stanno sollevando l’attenzione della Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, che in una nota diffusa oggi annuncia l’apertura di un’indagine per “acquisire tutte le informazioni utili” volte a verificare se siano state effettivamente interrotte prestazioni che ricadono tra i servizi pubblici essenziali.
Il problema è esploso in particolare nelle grandi città – Roma, Milano, Firenze, Napoli e Venezia – dove negli ultimi giorni si sono registrate improvvise difficoltà a reperire taxi, anche in orari di punta o in occasione di arrivi massicci di turisti. In alcuni casi, l’assenza di vetture nelle aree di carico degli aeroporti ha costretto centinaia di viaggiatori ad arrangiarsi con mezzi alternativi o ad attendere per ore.

Danno all’immagine del Paese

Un disagio che non solo mette a rischio il diritto alla mobilità dei cittadini, ma rischia anche di compromettere l’immagine dell’Italia in un momento cruciale per l’economia: l’inizio della stagione turistica primaverile. “Se confermati, tali comportamenti – sottolinea la Commissione – limitano il diritto alla mobilità degli utenti, con un danno evidente all’immagine del Paese, proprio all’avvio di una stagione turistica così rilevante”.
Pur ribadendo il pieno rispetto del diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione e regolato dalla legge, la Commissione richiama con fermezza l’obbligo di esercitarlo in maniera conforme alle modalità previste dalla legge 146 del 1990, che disciplina le astensioni nei servizi pubblici essenziali. In particolare, viene ribadita la necessità di rispettare le procedure di proclamazione, i tempi di preavviso e l’obbligo di garantire prestazioni minime, soprattutto in settori chiave per la mobilità.