Muti dirige per l’ultima volta la Chicago Symphony Orchestra per i cento anni della Banca del Fucino

Non ammette neanche il cigolio di una sedia o un colpo di tosse il maestro Muti mentre sta per cominciare a dirigere il concerto al Teatro dell’Opera in onore dei cento anni dalla fondazione della Banca del Fucino.

E non ha tutti i torti, perché l’ensemble di suoni che nascono dai tanti strumenti della Chicago Symphony Orchestra è un’unica voce, capace di attraversare la gamma dinamica, da pianissimi quasi impercettibili a fortissimi di ragguardevole potenza. Si tratta dell’ultima data italiana di un lunghissimo tour che ha visto la famosa orchestra attraversare molte capitali europee, diretti dal maestro Muti, divenuto da settembre direttore musicale emerito a vita. Una specie di addio che si è voluto consumare proprio a Roma secondo i desideri espressi dai suoi orchestrali. Muti cita anche la  famosa frase di Orazio: “Che tu non possa mai vedere nulla più grande di Roma” in omaggio alla eterna grandezza della Capitale.

Il Muti “americano’’ sembra più internazionale e più compassato di quello italiano, quasi teso, con pochi gesti ben misurati all’inizio dell’esecuzione. Ma man mano che prosegue il concerto il maestro sembra sciogliersi, dialogando come al solito con l’orchestra, rivolgendosi ora a una spalla ora a un solista per chiedere, anche solo con uno sguardo, un’espressione o un piccolo gesto, un particolare effetto.

Il risultato è impeccabile, tanto che direttore e orchestra sono stati ”abbracciati” dalla lunga ovazione finale. Il pubblico di contro è stato ringraziato con l’Ouverture della Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi fuori programma e dalla potenza tipica del grande compositore. Al vescovo di Chicago presente in sala scherzando in inglese Muti ha chiesto: “Cardinale, perché avete bruciato Giovanna d’Arco?”, suscitando il sorriso e l’applauso degli spettatori.

Per la serata eccezionale offerta dalla Banca del Fucino è stato proposto “Il lago incantato” di Anatolij Ljadov, la suite dal balletto “L’uccello di fuoco” di Igor Stravinskij e la “Fantasia sinfonica “Aus Italien” di Richard Strauss. Ad applaudire la perfetta performance anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, Gianni Letta e Massimo D’Alema. La banca è mecenate della Fondazione del Teatro dell’Opera di Roma dal maggio 2020, così in questa speciale occasione e in coerenza con il suo impegno al rilancio e valorizzazione della scena artistica della Capitale, ha reso disponibili al pubblico della città 700 biglietti gratuiti, 110 dei quali destinati ai licei che abitualmente partecipano alle attività del Teatro. I posti sono già andati esauriti l’8 gennaio subito dopo l’apertura della prenotazione online.