A Londra anche il premier Giorgia Meloni. Vertice sulle possibili intese tra Londra e Roma sui migranti
Sessione plenaria ieri per il summit 2024 della Cpe, con 47 paesi. I temi al centro: guerra in Ucraina e immigrazione illegale
Ha preso il via ieri il quarto vertice della Comunità Politica Europea (Cpe), forum allargato paneuropeo di cui fanno parte 47 Paesi del vecchio continente, membri dell’Ue o della Nato e non, compresa la Turchia e varie repubbliche ex sovietiche (dall’Ucraina al Caucaso) con la sola esclusione di Russia e Bielorussia. Per l’Italia era presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Per l’Ue al vertice della Cpe sono presenti sia il presidente del Consiglio sia l’alto rappresentante per la politica estera uscenti, Charles Michel e Josep Borrell; mentre per la Nato è annunciato il segretario generale uscente, Jens Stoltenberg. Sul tema migranti c’è una intesa tra Londra e Roma. In particolare anche alla luce del suo impegno per la riformulazione delle regole dell’Unione europea in materia di migrazione. “Meloni ha aperto la strada in Europa su questo tema e per noi ha un senso strategico costruire questo rapporto”.
Sessione plenaria
Il vertice si svolge a Blenheim Palace, appartenuto per circa due secoli alla famiglia Churchill e luogo di nascita di Winston Churchill. Si tratta di un luogo simbolico in relazione al tema scelto dal governo di Londra per questo summit: alla questione della sicurezza e del sostegno all’Ucraina, è dedicata la sessione plenaria di apertura, co-presieduta da Starmer e dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, alla quale è atteso anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Ursula von den Leyen.
Alla plenaria sono seguite quattro tavole rotonde tematiche parallele. Una presieduta da Albania e Italia, dedicata al contrasto dell’immigrazione illegale, voluta congiuntamente da Roma e da Londra; la seconda incentrata sui problemi dell’energia e della connettività, presieduta da Norvegia e Slovenia e le ultime due dedicate al tema della “difesa della democrazia” dalla minaccia d’interferenze di vario genere, presiedute rispettivamente dalla Francia con la Moldovia e dal Consiglio Europeo con il Montenegro.
Regno Unito: cooperazione brexit e immigrazione
A margine del vertice, Starmer ha ribadito i tre punti che stanno a cuore al Regno Unito: l’intenzione di rilanciare l’immagine di un Regno Unito che vuole tornare protagonista sulla scena della cooperazione internazionale in un contesto geopolitico di minacce crescenti. In questo quadro intende promuovere una nuova fase delle relazioni post Brexit con l’Ue, a cominciare proprio dai temi della difesa e della sicurezza, in relazione alla guerra, per gli esteri, e all’immigrazione per gli interni. Il premier britannico – affiancato a Blenheim Palace da alcuni ministri fra cui il titolare degli Esteri, David Lammy – ha in programma una serie di bilaterali a conclusione del summit: fra gli altri con il collega polacco Donald Tusk e con il presidente francese Macron.
Starmer invoca “nuovi legami in Europa”
In questo quadro, Starmer ha invocato “rinnovati legami di amicizia e di fiducia in Europa” nel discorso d’inizio in apertura del Vertice. Starmer, si è poi rivolto alla sua destra al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per invocare un comune impegno in difesa “della libertà e della democrazia”. Ha inoltre parlato d’immigrazione illegale, evocando la necessità di una cooperazione internazionale e paneuropea per contrastarla in modo “efficace” e non con “espedienti” retorici.
Immigrazione è “una vera crisi per l’Ue”
L’immigrazione illegale “non e’ piu’ una sfida ma una vera crisi per l’Ue. Mentre parliamo, mentre siamo qui riuniti, un impero criminale e’ all’opera in ogni Paese qui rappresentato e trae profitto dalla miseria e dalla disperazione umana, pronto a mandare a morte neonati, madri incinte e persone innocenti” ha aggiunto Starmer, sottolineando che “la decisione che le persone prendono di lasciare le proprie case non puo’ essere separata da questioni piu’ ampie: si tratta di disuguaglianza globale e anche questo merita la nostra attenzione”
“reset” post Brexit
Nel suo discorso introduttivo, inoltre, Starmer ha detto che intende usare il vertice per attuare un “reset” delle relazioni fra Regno Unito e Ue. “Il Regno Unito e l’Ue, lavorando insieme come partner sovrani, sono una potente forza per il bene in tutto il nostro continente, per la pace, per la sicurezza, per la prosperità, per tutti i nostri popoli”
Il compito di fronte alle minacce globali e’ urgente, “la nostra sicurezza e’ in gioco”. Lo ha dichiarato il primo ministro britannico, Keir Starmer, nel discorso d’inizio del vertice della Comunita’ politica europea (Cpe) a Blenheim Palace, nell’Oxfordshire, aggiungendo che “la minaccia proveniente dalla Russia raggiunge tutta l’Europa”. “Molti hanno assistito ad attacchi alla nostra stessa democrazia”, inclusi “velivoli militari che entrano nel nostro spazio aereo e navi che pattugliano le nostre coste” ha detto Starmer, secondo cui e’ giunto il momento per tutta l’Europa di fare di piu’ e “stare insieme” per “custodire le frontiere dell’Europa”.
Zelensky ‘Putin non dividerà l’Europa’
intervenuto subito dopo Keir Starmer – e presentato dal premier britannico come “un amico e un esempio”, il presidente Volodymyr Zelensky ha detto: “Vladimir Putin ha fallito nel suo tentativo di dividere” l’Europa e l’Occidente sul sostegno all’Ucraina. Zelensky ha poi sostenuto che Mosca non ha ottenuto “successi significativi” nella sua “aggressione”, pur sacrificando “decine di migliaia” di militari, grazie “al coraggio dei guerrieri ucraini” e al sostegno assicurato a Kiev delle nazioni partner; ma ha aggiunto che non ci sono segnali di de-escalation. E ha ribadito l’appello ai Paesi amici e alleati di “continuare a essere coraggiosi”, sia sul fronte delle sanzioni anti-russe, sia su quello degli aiuti militari all’Ucraina. A cominciare – ha insistito ancora una volta – da “una difesa aerea sempre più forte”.
Attacco a Orban, “perche’ considerarlo?”
Nel suo discorso il presidente ucraino ha attaccato Orban, a causa della sua visita a Mosca. “Se qualcuno in Europa cerca di risolvere i problemi alle spalle degli altri o alle spese di qualcun altro, se qualcuno vuole fare qualche viaggio nella capitale della guerra per parlare e magari promettere qualcosa contro i nostri interessi comuni o a scapito dell’Ucraina o altri Paesi, allora perche’ dovremmo considerare una persona del genere?”
Macron: non esiste una soluzione miracolosa per fermare l’immigrazione illegale
Il presidente francese Emmanuel Macron, ha affermato che non esiste “una soluzione miracolosa” per fermare l’immigrazione illegale della Manica, ma ha aggiunto che la Francia è sempre disposta a cercare di “migliorare la situazione”. “Alla fine della giornata avrò l’opportunità di avere una riunione bilaterale con il primo ministro Keir Starmer. Questa è una grande occasione per resettare le nostre relazioni”, ha detto il presidente francese alle emittenti televisive. Alla domanda se sia possibile concludere un nuovo accordo per affrontare la migrazione nella Manica, Macron ha dichiarato: “Ovviamente è sempre un problema umanitario molto delicato, quindi la nostra volonta’ e’ sempre quella di migliorare la situazione”.
premier danese Frederiksen, non ci si può fidare della Russia
“L’accondiscendenza nei confronti della Russia non ha funzionato in passato e non funzionerà adesso.” Lo ha affermato la premier danese Mette Frederiksen intervenendo al vertice: “Non ci si puo’ fidare della Russia”, ha sottolineato Frederiksen, spiegando che il sostegno all’Ucraina assume dunque un significato strategico per l’Europa. Kiev “deve vincere il conflitto”, ha aggiunto.
Amherd (Svizzera) : agire insieme come Europa.
Viola Amherd, presidente della Confederazione svizzera ha dichiarato nel suo discorso che “La Svizzera ritiene la Comunità politica europea una piattaforma inclusiva per discutere le sfide emergenti.” “Dobbiamo agire insieme come Europa”, ha affermato Amherd, ricordando l’impegno della confederazione elvetica per la soluzione del conflitto in Ucraina, come testimoniato dal summit tenuto a giugno sul Buergenstock.