Meloni dovrebbe rimettere in piedi una concertazione triangolare tra imprenditori, sindacati e Governo per affrontare non solo i rinnovi contrattuali ma l’intera politica economica con una politica dei redditi che dovrebbe redistribuire equamente profitti e salari in modo da evitare la spirale tipica dell’inflazione che parte al galoppo, quando retribuzioni e prezzi si rincorrono a vicenda.
Meloni si aspetta che il più grande sindacato dei lavoratori non sia la cinghia di trasmissione della politica del nuovo Pd di Schlein. Ma questo dipende anche da lei. Ha fatto bene ad andare a casa di Landini e il segretario della Cgil ha fatto bene ad accoglierla con spirito dialogante.
Le posizioni ovviamente rimangono molto distanti. Già si profila uno sciopero generale contro la riforma del fisco, che è ancora tutta da definire.
Al Presidente del Consiglio non conviene scegliere la linea del muro contro muro col sindacato: finirebbe per dare fiato alle opposizioni, Pd in testa, che salterebbero sul carro delle manifestazioni di piazza e ne trarrebbero grandi vantaggi in termini di consenso.
Palazzo Chigi dovrebbe, invece, provare ad evitare che si ricrei quella saldatura tra mondo sindacale e partiti di sinistra che Renzi aveva fatto saltare. Ma per ottenere questo risultato Meloni deve rimettere in pista le tematiche della destra sociale, che sono sempre state un cavallo di battaglia utilizzato da Fratelli d’Italia dagli scranni dell’opposizione. E lo deve fare non in chiave populista ma con una vera cultura di governo.
Rispetto alla sinistra tradizionale, la destra sociale ha una visione meno conflittuale dei rapporti tra lavoratori e aziende. Meloni dovrebbe riprendere questo tema e provare a rimettere in piedi una concertazione triangolare tra imprenditori, sindacati e Governo per affrontare non solo i rinnovi contrattuali ma l’intera politica economica. A partire da una politica dei redditi che dovrebbe redistribuire equamente profitti e salari in modo da evitare la spirale tipica dell’inflazione che parte al galoppo, quando retribuzioni e prezzi si rincorrono a vicenda.
Per ora la comunicazione del Governo non è riuscita a controbattere alla sinistra che descrive le prime scelte di Meloni come insensibili ai problemi sociali e troppo favorevoli alle fasce più tutelate e benestanti.
Il Presidente del Consiglio deve mostrare con fatti che così non è solo col dialogo con tutte le parti sociali questo potrà accadere. Altrimenti il Governo rischia una di turbolenza continua e pericolosa.