Ottimismo e prudenza, le due parole chiave dell’ultimo Consiglio dei ministri riunitosi per stabilire le nuove norme anti covid. Dopo un lungo applauso in onore di Sergio Mattarella, i ministri, che nei giorni scorsi hanno duellato per la nomina del Presidente della Repubblica, hanno ripreso i lavori come se nulla fosse, ripartendo dall’informativa che fotografa al 91% la copertura vaccinale con prima dose e la campagna sulla dose booster che sta procedendo rapidamente. Dati positivi che si aggiungono a quelli della crescita del Pil al 6.5 % nel 2021, fatto storico che ci porta ai massimi livelli in Europa, grazie non solo alla ripresa globale, ma anche alle misure messe in campo dal Governo, dalla campagna vaccinale alle politiche di sostegno all’economia. Migliorano anche i dati sulle ospedalizzazioni e le terapie intensive e iniziano a diminuire i contagi, senza ulteriori chiusure e restrizioni.
Proroga obbligo mascherine
La soddisfazione per la bontà delle scelte fin qui compiute per contrastare la pandemia non fanno, però, abbassare la guardia all’Esecutivo che per questo decide una proroga dell’obbligatorietà per le mascherine all’aperto fino al 10 febbraio. Anche le discoteche rimarranno chiuse per altri dieci giorni, 5 meno di quelli previsti in un primo momento, nella speranza di poterle riaprire in occasione della festa di San Valentino come richiesto a gran voce dagli operatori del settore ormai allo stremo delle forze per le chiusure a oltranza. Rimandate, invece, a un successivo Cdm, presumibilmente di mercoledì prossimo, le decisioni sulla estensione della durata del green pass, soprattutto per chi ha ottenuto il booster giacché al momento non è prevista la quarta dose, e sulle misure da adottare nelle scuole, con l’intento di uniformare le norme delle primarie e secondarie sulla quarantena e la Dad.
Pressing di Draghi sul PNRR
Mario Draghi ha già annunciato che il prossimo Cdm sarà dedicato anche a una ricognizione della situazione dei principali obiettivi Pnrr del primo semestre 2022. Entro giugno vanno raggiunti altri 45 traguardi, che valgono ben 24,1mld di euro. Per questo il premier ha chiesto a tutti i ministri un report sullo stato di attuazione e segnalazioni puntuali ove ci fossero esigenze di intervenire con leggi o misure correttive. Le prossime tre scadenze previste, per il completamento di milestone e target (M&T), sono: 30 giugno 2022 (seconda rata), 45 M&T per 24,1 miliardi di euro; 31 dicembre 2022 (terza rata), 55 M&T per 21,8 miliardi; 30 giugno 2023 (quarta rata), 27 M&T per 18,4 miliardi. Rispettare le tre scadenze vuol dire completare altrettanti tra Milestone e Target così accedendo al pagamento delle prossime tre rate per 64,3 miliardi di euro complessivi.