È un Papa ancora affaticato quello che sale sul palco degli Stati Generali della Natalità, ma che non può rinunciare a presenziare all’evento, perché il sostegno ai giovani e alle famiglie ha caratterizzato il suo Pontificato fin dal primo giorno. Sul palco torna a parlare di speranza, ma non come stato d’animo, ma bensì di un preciso atteggiamento nei confronti della vita, volta al bene non solo di sé stessi ma della collettività, della solidarietà e – non perde l’occasione di ricordare – anche dell’accoglienza. Accanto a lui la Premier Giorgia Meloni, entrambi vestiti di bianco, quasi a rappresentare cromaticamente l’atteggiamento positivo che bisogna recuperare nei confronti del futuro.
Papa Francesco usa la parola speranza, Meloni parla di coraggio, rinnovato orgoglio di appartenere a un Paese la cui storia è caratterizzata da grandi imprese. Anche la Premier rivendica l’attenzione che riserva al tema dei figli fin dall’inizio del suo mandato, a cominciare dal nome del dicastero di Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità. Tre concetti inscindibili per l’attuale esecutivo. Non a caso, infatti, Meloni ribadisce nuovamente il pensiero anticipato ieri dalla ministra Roccella che la leva principale per uscire dall’inverno demografico – parola coniata da Papa Benedetto – stia nel cambiamento culturale, che vuole la donna libera di non dover scegliere tra il lavoro e un figlio. Donne non più schiave del lavoro selettivo, puntualizza Papa Francesco.
Ad ascoltarli un gran numero di bambini delle scuole elementari che avrebbero voluto rivolgere delle domande al Santo padre, il quale però è costretto a lasciare la kermesse subito dopo il suo discorso per ragioni di salute. Nel proseguo della giornata conclusiva previsti incontri anche con le imprese dell’industria dell’infanzia perché tutti concorrano alla risoluzione di quella che è una emergenza sociale riconosciuta da tutti.
È questo il senso degli Stati Generali organizzati dal Forum delle famiglie, come ricorda in apertura il patron di casa, Gianluigi De Paolo. Il problema è grande, riconosce il Presidente del Forum, ma noi vogliamo tentare, dare il nostro contributo, poter dire di averci provato con tutte le nostre forze a trovare soluzioni, perché “In Italia – ammette De Palo – non ci sono le condizioni per vivere dignitosamente con un figlio”. Un primo grande risultato è stato comunque raggiunto, il tema ora è senza dubbio e prepotentemente al centro delle agende di tutti e del dibattito mediatico.